In un momento in cui accoglienza di cittadini migranti in Italia è sempre più sotto attacco: leggi ingiuste svuotano di senso i progetti, le persone e gli operatori sempre più colpevolizzati, diritti trasformati in privilegi e l’inclusione reale è sempre più un miraggio. Con Europasilo ci siamo posti una domanda: l’asilo resiste ancora?
Per trovare una risposta la rete nazionale per il diritto di asilo ha organizzato una due giorni per costruire una reazione collettiva per provare a difendere quanto costruito in vent’anni e soprattutto il futuro di migliaia di migranti compromesso.
Il convegno si terrà il pomeriggio di venerdì 22 e il mattino di sabato 23 marzo presso la Pontificia Università Gregoriana in Piazza della Pilotta, 4 a Roma. L’incontro è completamente gratuito, e sul sito di Europasilo si possono trovare tutte le informazioni e un semplice form con cui iscriversi.
Il cuore dell’appuntamento saranno i lavori di gruppo a cui i partecipanti potranno liberamente iscriversi. Queste le suddivisioni:
TAVOLO 1 QUALI DIRITTI
Come possiamo garantire il diritto di asilo a tutte e tutti i cittadini migranti?
Il diritto di asilo è sempre più sotto attacco: riforme legislative hanno minato alla base le possibilità di regolarizzarsi da parte dei cittadini migranti, gli esclusi a tutti i livelli sono sempre di più. Eppure in tanti continuiamo a combattere per riuscire a garantire a chi lascia il proprio paese un futuro dignitoso e un’accoglienza che permetta una vera integrazione.
Per continuare questa battaglia dobbiamo porci delle domande: come tutelare il diritto di asilo? Quali forme di garanzia è possibile attuare? In alcuni territori sono state messe in campo delle azioni legali che hanno provocato dei cambiamenti: è possibile creare una rete per condividere queste azioni e renderle comuni?
TAVOLO 2 TUTELA SANITARIA
L’accesso ai servizi per la salute non è per tutti: come possiamo cambiare?
Esiste in questa fase storica del Paese una direttrice che vede ridursi il numero di coloro che vedono garantito il proprio diritto alla salute, pur costituzionalmente garantito, attraverso il SSN con accessi resi sempre più complessi, o per una volontà di privatizzazione che non è stata invertita neppure dopo i nefasti effetti della pandemia da Covid – 19. In una cornice così complessa il benessere psico fisico è sempre più intrecciato al livello e alle condizioni sociali di appartenenza, disegnando in ultima istanza una sanità a misura di ricchi.
In una cornice così complessa che posto occupano le popolazioni migranti? Quanto la salute individuale viene ancora garantita in questa fetta della popolazione resa più fragile da politiche di ingresso escludenti e precarizzanti?
TAVOLO 3 – FORME DI SOSTEGNO
Costruire nuove strategie per difendere i diritti: progettiamo insieme?
Non riuscendo a garantire l’accoglienza di migranti, altri enti se ne occupano. Riteniamo necessario istituire un “Pronto soccorso in terra” che coinvolga associazionismo, terzo settore e pubblici per la gestione dell’accoglienza.
Quali i progetti sperimentali efficaci? come lavorare in modo complementare con i CAS? Quali forme di sostegno e integrazione con altri enti? Come costruire reti territoriali, includendo migranti? quali strumenti per rispondere ai bisogni emergenti? Quali finanziamenti?
TAVOLO 4 INCLUSIONE POSSIBILE
Il sistema di accoglienza è sempre sotto attacco: resistere o rilanciare?
Gestione irrazionale, assenza di programmazione, criteri discriminatori di accesso alle strutture e ai diritti, letture distorte della realtà: questa l’immagine che diversi report e inchieste restituiscono del sistema di accoglienza italiano.
Siamo al punto di non ritorno? Come possiamo riformare il sistema e arrivare a creare un unico sistema di accoglienza? Come dare continuità all’accoglienza di chi non ne avrà più titolo? Quali forme di accoglienza ha senso promuovere? Quale può essere il ruolo delle comunità e della società civile?
TAVOLO 5 – COMUNICARE AL MONDO
È possibile comunicare meglio le migrazioni: quale ruolo dei migranti?
Clava per conquistare nuovi voti, tragedie che fanno notizia per qualche giorno per poi scomparire, polemiche utili solo a confondere i cittadini. Le migrazioni continuano ad essere al centro dell’attenzione mediatica, spesso solo in negativo. Ora sorge spontanea una domanda: è possibile comunicare le migrazioni in maniera corretta? E’ possibile raggiungere la cosiddetta “zona grigia”?
Vogliamo immaginare una nuova comunicazione: in cui riconoscere e rafforzare il ruolo di migranti e rifugiati quali protagonisti delle narrazioni che li riguardano.
#CooperativaOrso